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Un bradipo italiano a Londra e dintorni...

di Roberto Zanolli


appunti deliranti di viaggio schizzati in fretta e furia sul posto e rimessi faticosissamente in piedi da 'roby. In realtà l'estensione di queste note è da imputarsi al quartetto storico di BradipoNet: Ezio, Rosy, Betty e 'roby

1º giorno
Decidiamo di recarci a Venezia, visto e considerato che l'aereo parte da lì è parere unanime si tratti della cosa più intelligente da farsi. Il Marco Polo ci ricorda vagamente l'aeroporto internazionale di Dakar, soprattutto per la splendida organizzazione, infatti la Betty, aiutata anche dalla sua minuscola corporatura, riesce a passare senza mai aver esibito alcun documento.
3º giorno
Perchè ho perso un giorno? Cazzo di disordine, sarà il fuso? Quanta figa c'è 'sto giro, sarà che è pieno di italiani, sarà che è pieno di francesi e che gli inglesi se ne sono andati tutti a Rimini? Bah, domani si indaga.
4º giorno
Ore 8.00 UTC non so da voi, qui pioviggina e ci si mette un maglioncino per non sfigurare; dalla mia finestra vedo molte cose, peccato che in questo momento non abbia voglia di descriverle. Ore 10.30 UTC credo, siamo arrivati a York e non so se il fuso sia lo stesso, temperatura attorno ai 5 gradi: magnifico. York è composta da un certo numero di strade e di edifici costruiti in epoche diverse tra loro, particolarmente interessante la rosticceria da Bepi sita nella galleria di 'sto accidenti di strada che non so come si chiami, prezzi modici e cibo edibile. Capitale dello Yorkshire finchè morte non ci separi, offre alcune attrattive di cui non si sa granchè. Un passante afferma sia famosa per una storia di fiori colorati, forse rose, ma siamo fuori stagione. Prendiamo il treno che restituiremo solo a Londra inoltrata.
5º giorno
Vicino a Londra ci sono i sobborghi, alcuni vicini altri meno, ci addentriamo in uno di questi e ne usciamo illesi: molta fortuna. Verso Est c'è anche il mare, per chi volesse proprio, mentre di montagne nemmeno l'ombra, insomma un paesaggio vario. Ezio cerca insistentemente la riserva Sioux, a nulla valgono i nostri tentativi di convincerlo che siamo troppo a Est, lui si mette a discutere con un Punk sulle doti afrodisiache del pemnican.
6º giorno
Ezio esordisce con un "Salve, sono il tissue" asserendo di eseguire alla lettera le istruzioni lette sulla confezione di Kleenex (faccial tissue ndr) e inaugura la giornata con un perfetto breakfast alla ciociara, ho scorto espressioni schifate anche nel volto di alcuni cockney... Oggi ci si dedica alla gastronomia locale, la cosa si traduce in una kermesse di schifezze ingurgitate nei luoghi più disparati: apple pie (torta di mele, non le mele che puzzano da piedi) con cioccolato fuso e panna montata, alle 9.30 UTC, in front of al Big Ben; Hot dog con senape inglese, denominata ferox, alle 10.15 UTC, in un posto imprecisato, ma molto divertente; veloce pranzo con pasticcio di rognone in un pub tipico (sono tutti tipici i pub) nei pressi di Battersea alle 12.00 UTC; coffe break a base di tea e mostruosa fetta di focaccia al cacao alle 16.00 UTC; alle 18.00 (UTC) si rivela inutile la mia ricerca di un chiosco che venda folpetti, così si ripiega su di un banale sausage roll come aperitivo. La cena (19.30 UTC) ci vede all'interno di un ristorante inglese, dove decidiamo all'unanimità di provare le bistecche di Sirlone (Sirloin Steack) e ipotiziamo a lungo sull'aspetto di questo animale dal buffo nome...
9º giorno
Lo so: ho perso qualcosa, ma siamo stati a trovare amici e ci siamo fatti un po' i casi nostri. Anche oggi.
10º giorno
Dopo circa una decina di giorni realizziamo che Londra è piena impestata di inglesi, non l'avremmo mai detto. Scoviamo l'ambasciata Nicaraguegna in un palazzo che verrà demolito la settimana prossima.
15º giorno
E' ora di tornare verso l'Italia, non ci teniamo affatto, ma il tempo è scaduto. All'aeroporto di Heatrow la Betty cerca di ripetere il numero di prestigio eseguito a Venezia ma, proprio un metro prima del touch-down, viene placcata da una solerte agente della sicurezza. Ezio viene incredibilmente fatto passare anche se privo di museruola, Rosy cerca inutilmente di convincere gli Inglesi a tenerselo almeno un paio di mesi, ma questi rifiutano dimostrando grande civiltà. Il sottoscritto effettua il solito show al metal detector risultando positivo a 4 passaggi su 4: solito strip-tease e solita fibbiona della cintura birichina.
E con questo ho finito la vasta panoramica sulle cose da vedere, passiamo ora alla parte sulla sopravvivenza in terra d'Albione.

Al ristorante:
ordinate solo ciò che riuscite a pronunciare correttamente, altrimenti il cameriere non capisce, per i dislessici si consigliano i self-service.
La senape:
quella inglese è strettamente imparentata col cren veneto, tenetene conto quando la state abbondantemente splamando su tutto ciò che vi capita a tiro (Ezio la stava mettendo sulla torta di mele, ma poi ha optato per la più idonea salsa al barbecue).
La Coca-Cola®:
è molto diffusa, pare sia spontanea nell'isola o ha comunque attecchito in modo superbo, anche la birra gode di buona diffusione, il sottosuolo ne è infatti particolarmente ricco.
Per strada:
è noto che nell'isola tengano la sinistra, nonostante siano monarchici, quindi particolare attenzione ad attraversare le larghe strade quando su queste, dopo sguardo all'europea, pare non sopraggiunga nessuno: avete sicuramente un autobus alle spalle.
Locali:
molti.
Locali notturni:
molti sono i posti dove fare vita notturna, tralasciando gli ospedali e le numerose stazioni di polizia (noiosissime le loro feste, già meglio quelle del Mental Diseases Center) restano sempre una bella cifra di teatri, night, casinò e discoteche. Molti locali non stanno fermi: ieri sera ero sicuro che qui ci fosse una discoteca, oggi non c'è nemmeno l'edificio... (infatti eravamo dall'altro lato del quartiere)
Criminalità:
scarsamente organizzata, ma ora, grazie ai numerosi compatrioti accorsi in aiuto e di qualche esperto orientale, anche qui si comincia a vedere qualcosa di buono.
Negozi:
decisamente troppi.
Trasporti:
evitate i taxi neri, portano sfiga e corrono come dei folli tutto contromano.
Donne:
meglio portarsele da casa, le locali hanno una bassissima percentuale di tacchinabilità, per quanto ci siano alcuni esemplari degni di nota se proprio volete andare a donne è meglio Rimini.

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