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Un bradipo italiano a Londra e dintorni...
appunti deliranti di viaggio schizzati in fretta e furia sul
posto e rimessi faticosissamente in piedi da 'roby. In realtà
l'estensione di queste note è da imputarsi al quartetto storico di
BradipoNet: Ezio, Rosy, Betty e 'roby
- 1º giorno
- Decidiamo di recarci a Venezia, visto e considerato che
l'aereo parte da lì è parere unanime si tratti della cosa più
intelligente da farsi. Il Marco Polo ci ricorda vagamente l'aeroporto
internazionale di Dakar, soprattutto per la splendida organizzazione,
infatti la Betty, aiutata anche dalla sua minuscola corporatura,
riesce a passare senza mai aver esibito alcun documento.
- 3º giorno
- Perchè ho perso un giorno? Cazzo di disordine, sarà il fuso?
Quanta figa c'è 'sto giro, sarà che è pieno di italiani, sarà
che è pieno di francesi e che gli inglesi se ne sono andati tutti a
Rimini? Bah, domani si indaga.
- 4º giorno
- Ore 8.00 UTC non so da voi, qui pioviggina e ci si mette un
maglioncino per non sfigurare; dalla mia finestra vedo molte cose,
peccato che in questo momento non abbia voglia di descriverle. Ore
10.30 UTC credo, siamo arrivati a York e non so se il fuso sia lo
stesso, temperatura attorno ai 5 gradi: magnifico. York è composta da
un certo numero di strade e di edifici costruiti in epoche diverse tra
loro, particolarmente interessante la rosticceria da Bepi sita nella
galleria di 'sto accidenti di strada che non so come si chiami, prezzi
modici e cibo edibile. Capitale dello Yorkshire finchè morte non ci
separi, offre alcune attrattive di cui non si sa granchè. Un passante
afferma sia famosa per una storia di fiori colorati, forse rose, ma
siamo fuori stagione. Prendiamo il treno che restituiremo solo a
Londra inoltrata.
- 5º giorno
- Vicino a Londra ci sono i sobborghi, alcuni vicini altri meno, ci
addentriamo in uno di questi e ne usciamo illesi: molta fortuna.
Verso Est c'è anche il mare, per chi volesse proprio, mentre di
montagne nemmeno l'ombra, insomma un paesaggio vario. Ezio cerca
insistentemente la riserva Sioux, a nulla valgono i nostri tentativi
di convincerlo che siamo troppo a Est, lui si mette a discutere con un
Punk sulle doti afrodisiache del pemnican.
- 6º giorno
- Ezio esordisce con un "Salve, sono il tissue"
asserendo di eseguire alla lettera le istruzioni lette sulla confezione
di Kleenex (faccial tissue ndr) e inaugura la giornata con un perfetto
breakfast alla ciociara, ho scorto espressioni schifate anche nel
volto di alcuni cockney... Oggi ci si dedica alla gastronomia locale,
la cosa si traduce in una kermesse di schifezze ingurgitate nei luoghi
più disparati: apple pie (torta di mele, non le mele che puzzano da
piedi) con cioccolato fuso e panna montata, alle 9.30 UTC, in front of
al Big Ben; Hot dog con senape inglese, denominata ferox, alle 10.15
UTC, in un posto imprecisato, ma molto divertente; veloce pranzo con
pasticcio di rognone in un pub tipico (sono tutti tipici i pub) nei
pressi di Battersea alle 12.00 UTC; coffe break a base di tea e
mostruosa fetta di focaccia al cacao alle 16.00 UTC; alle 18.00
(UTC) si rivela inutile la mia ricerca di un chiosco che venda
folpetti, così si ripiega su di un banale sausage roll come
aperitivo. La cena (19.30 UTC) ci vede all'interno di un ristorante
inglese, dove decidiamo all'unanimità di provare le bistecche di
Sirlone (Sirloin Steack) e ipotiziamo a lungo sull'aspetto di questo
animale dal buffo nome...
- 9º giorno
- Lo so: ho perso qualcosa, ma siamo stati a trovare amici e ci siamo
fatti un po' i casi nostri. Anche oggi.
- 10º giorno
- Dopo circa una decina di giorni realizziamo che Londra è piena
impestata di inglesi, non l'avremmo mai detto. Scoviamo
l'ambasciata Nicaraguegna in un palazzo che verrà demolito la
settimana prossima.
- 15º giorno
- E' ora di tornare verso l'Italia, non ci teniamo affatto, ma il
tempo è scaduto. All'aeroporto di Heatrow la Betty cerca di ripetere
il numero di prestigio eseguito a Venezia ma, proprio un metro prima
del touch-down, viene placcata da una solerte agente della sicurezza.
Ezio viene incredibilmente fatto passare anche se privo di museruola,
Rosy cerca inutilmente di convincere gli Inglesi a tenerselo
almeno un paio di mesi, ma questi rifiutano dimostrando grande
civiltà. Il sottoscritto effettua il solito show al metal detector
risultando positivo a 4 passaggi su 4: solito strip-tease e solita
fibbiona della cintura birichina.
E con questo ho finito la vasta panoramica sulle cose da vedere,
passiamo ora alla parte sulla sopravvivenza in terra d'Albione.
- Al ristorante:
- ordinate solo ciò che riuscite a pronunciare correttamente,
altrimenti il cameriere non capisce, per i dislessici si consigliano i
self-service.
- La senape:
- quella inglese è strettamente imparentata col cren veneto,
tenetene conto quando la state abbondantemente splamando su tutto ciò
che vi capita a tiro (Ezio la stava mettendo sulla torta di mele, ma
poi ha optato per la più idonea salsa al barbecue).
- La Coca-Cola®:
- è molto diffusa, pare sia spontanea nell'isola o ha comunque
attecchito in modo superbo, anche la birra gode di buona diffusione,
il sottosuolo ne è infatti particolarmente ricco.
- Per strada:
- è noto che nell'isola tengano la sinistra, nonostante siano
monarchici, quindi particolare attenzione ad attraversare le larghe
strade quando su queste, dopo sguardo all'europea, pare non
sopraggiunga nessuno: avete sicuramente un autobus alle spalle.
- Locali:
- molti.
- Locali notturni:
- molti sono i posti dove fare vita notturna, tralasciando
gli ospedali e le numerose stazioni di polizia (noiosissime le
loro feste, già meglio quelle del Mental Diseases Center) restano
sempre una bella cifra di teatri, night, casinò e discoteche. Molti
locali non stanno fermi: ieri sera ero sicuro che qui ci fosse una
discoteca, oggi non c'è nemmeno l'edificio... (infatti eravamo
dall'altro lato del quartiere)
- Criminalità:
- scarsamente organizzata, ma ora, grazie ai numerosi compatrioti
accorsi in aiuto e di qualche esperto orientale, anche qui si comincia a
vedere qualcosa di buono.
- Negozi:
- decisamente troppi.
- Trasporti:
- evitate i taxi neri, portano sfiga e corrono come dei folli
tutto contromano.
- Donne:
- meglio portarsele da casa, le locali hanno una bassissima
percentuale di tacchinabilità, per quanto ci siano alcuni esemplari
degni di nota se proprio volete andare a donne è meglio Rimini.
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